Le palpebre cadenti (o ptosi palpebrale) invecchiano il nostro aspetto, sottraggono giovinezza al nostro sguardo e ci fanno apparire costantemente stanchi (anche se abbiamo dormito tutta la notte). Per migliorare l’aspetto di questa zona particolarmente delicata, esistono esercizi di ginnastica per le palpebre cadenti mirati ad allenare i muscoli del volto e prevenire questo problema estetico facendo sembrare il nostro viso più giovane.
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ToggleCos’è la ptosi palpebrale?
Ptosi palpebrale o blefaroptosi è un termine medico usato per indicare l’abbassamento della palpebra superiore di uno o di entrambi gli occhi, di solito, causata dal malfunzionamento del muscolo responsabile del sollevamento di questa struttura (muscolo elevatore della palpebra superiore).
La ptosi palpebrale può interessare un solo occhio?
La ptosi può essere unilaterale come bilaterale. È importante sottolineare che se il problema dovesse colpire entrambi gli occhi potrebbe essere più difficile notare l’abbassamento delle palpebre mentre se riguarda un occhio solo, il contrasto si noterebbe di più causando un certo disagio estetico al paziente.
Quali sono le cause della ptosi palpebrale?
Una delle cause principali delle palpebre cadenti o ptosi è l’invecchiamento, ma esistono anche altri fattori da considerare come ad esempio:
- Neoplasia sulla palpebra
- Lesioni ai nervi
- Cause congenite presenti fin dalla nascita
- Alcune malattie, come il diabete e alcuni tumori
- Disfunzione della ghiandola tiroidea.
Quali tipologie di ptosi palpebrale esistono?
Da un punto di vista normo-funzionale esistono 3 forme principali di abbassamento palpebrale:
- Lievi: l’abbassamento supera di poco il bordo corneale;
- Medie: l’abbassamento lambisce la pupilla;
- Severe: viene superato il centro della pupilla o, in alcuni casi, coperta del tutto.
Le forme lievi e medie sono principalmente un problema estetico mentre quelle severe impediscono alla luce di entrare nell’occhio e ciò provoca conseguenze gravi: nell’adulto la cecità e nel bambino l’ambliopia.
A seconda della loro causa, invece, esistono 6 diversi tipi di ptosi palpebrale:
- Ptosi Congenita: già presente alla nascita a causa di malformazioni del muscolo elevatore della palpebra superiore o provocata da traumi avvenuti durante il parto;
- Ptosi Miogenica: causata da un indebolimento del muscolo elevatore, comune nei pazienti affetti da miastenia o distrofia muscolare;
- Ptosi Neurogena: causata dal coinvolgimento dei nervi che regolano il muscolo elevatore che solleva la palpebra. Un esempio di ciò è rappresentato dalla paralisi del nervo oculomotore;
- Ptosi Aponeurotica: causata dai cambiamenti anatomici legati all’età o all’indebolimento delle connessioni muscolari della palpebra a causa di un intervento chirurgico;
- Ptosi Meccanica: provocata da una lesione diretta della palpebra;
- Pseudoptosi: tutte le condizioni che simulano un abbassamento palpebrale superiore pur in presenza di una palpebra anatomicamente e funzionalmente integra.
Per ulteriori informazioni sulla Ptosi palpebrale (palpebre cadent) e le sue cause consulta questo articolo.
Che esercizi fare per contrastare le palpebre cadenti?
Dunque come possiamo alzare le palpebre cadenti? Molti optano per un intervento chirurgico o l’applicazione di trucchi e makeup per mascherarle ma per i casi lievi di ptosi esistono diversi esercizi di ginnastica facciale e oculare utili per rafforzare i muscoli oculari deboli e prevenire questo disturbo.
La ginnastica facciale può essere svolta autonomamente e bastano pochi minuti al giorno per eseguire esercizi mirati a sostenere il tono muscolare. I principali esercizi che hanno fornito risultati efficaci nel rafforzare i muscoli facciali sono:
- Chiudere gli occhi posizionando gli indici all’estremità delle sopracciglia e appoggiando i pollici sul lato esterno degli zigomi. Da questa posizione vanno aperti bene gli occhi e si usano le dita per allungare la pelle all’indietro. Durante l’esecuzione di questo esercizio è necessario fare respiri profondi, rilasciando l’aria gradualmente mentre richiudiamo gli occhi. L’esercizio va ripetuto per almeno 10/15 minuti per risultare efficace.
- Chiudere gli occhi per una decina di secondi e aprirli lentamente, ripetendo l’azione almeno cinque volte. Durante questo esercizio è importante assumere un’espressione di meraviglia alzare le sopracciglia al massimo, posizionare tre dita sulle tempie e, applicando una leggera pressione, non estendere la pelle.
Un allenamento ancora più pratico che si può eseguire comodamente anche davanti al computer consiste nello sbattere le ciglia ripetutamente per almeno 30 volte di seguito. Anche effettuare un giornaliero massaggio alle palpebre cadenti può dare una sensazione di sollievo e aiutare ad elasticizzare i muscoli palpebrali.
Oltre agli esercizi facciali possono essere utilizzare altre soluzioni non chirurgiche come l’uso di occhiali “stampella” o speciali lenti a contatto sclerali per fornire un sostegno ulteriore alla palpebra.
Cosa fare quando gli esercizi non funzionano?
Quando gli esercizi di ginnastica facciale non raggiungono lo scopo di prevenire l’abbassamento delle palpebre è necessario ricorrere ad una blefaroplastica per risolvere una volta per tutte questo problema estetico.
L’intervento è semplice e non richiede il ricovero ospedaliero e segue i seguenti passaggi:
- Il medico esegue un’incisione sotto la pelle, nella parte inferiore delle ciglia.
- Rimuove o ridistribuisce il grasso accumulato in quella specifica area.
- Si allungherà il muscolo, eliminando il rilassamento cutaneo.
- Si procederà alla sutura con piccoli punti all’interno della palpebra. Questi verranno rimossi dopo 7/10 giorni circa mentre nei bambini più piccoli si utilizzeranno punti riassorbenti.
L’intervento è risolutivo e si possono avere dei risultati naturali sia da un punto di vista estetico che funzionale. Interventi aggiunti possono essere necessari in percentuali molto ridotte dei pazienti per perfezionare la simmetria tra le due palpebre. Il paziente può rimuovere le bende già dal giorno successivo all’intervento e riprendere l’attività lavorativa dopo due/tre giorni senza problemi.
Fonti
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Articolo supervisionato dal
Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna
Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.