Dopo il successo di ascolto della prima stagione podcast di “Vediamoci Chiaro” con i primi 12 episodi, nella seconda stagione si parlerà dell’importanza della vista in ambiti e settori molto coinvolgenti e diversi tra loro con la collaborazione di nuovi importanti ospiti.
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ToggleI segreti delle stelle con Ilaria Arosio
Il primo episodio tratta un argomento appassionante: vedere le stelle. Un tema sul quale l’uomo indaga dai tempi più remoti. Dagli Egizi, ai Fenici, ai Maya e altre civiltà, numerose sono le scoperte fatte osservando semplicemente il cielo ad occhio nudo e cercando di spiegare alcuni fenomeni legati all’universo e all’infinito.
Ospite di questo episodio è Ilaria Arosio dell’Osservatorio Astronomico di Brera, la più antica istituzione scientifica di Milano che oggi fa parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ed è un ente di ricerca riconosciuto a livello internazionale. Durante l’episodio, la nostra ospite ci svela i segreti delle stelle e i passi avanti che ha fatto l’astronomia per permetterci di osservarle e studiarle meglio. Vengono portati alla luce misteri interessanti, tra cui: “Quali software permettono di orientarci nello spazio?”; “Perché non riusciamo a vedere gli infrarossi?”; “Da dove deriva il colore dei pianeti?” e “Che cosa sono i buchi neri?”.
Ci sono pianeti che vediamo ad occhio nudo?
Si inizia con una domanda che riguarda direttamente. Questo quesito vuole sin da subito mettere in luce la relazione tra il nostro occhio e lo spazio al di fuori del nostro pianeta per capire le piene potenzialità della vista umana di osservare il cosmo. La Dottoressa Arosio conferma che alcuni pianeti sono davvero visibili senza l’utilizzo delle più recenti innovazioni tecnologiche, ma lo smog delle città e l’inquinamento luminoso hanno un ruolo importante nel limitare le capacità visive dell’occhio umano.
Lontano da queste condizioni sfavorevoli, la nostra vista ci permette di osservare oltre 6000 stelle e 5 pianeti escluso il nostro: Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, impedendoci di vedere Urano e i mondi al di là di esso.
Che impatto ha avuto Galileo Galilei e cos’è cambiato dall’invenzione dei primi strumenti ottici?
Si narra che il padre dell’astronomia moderna avrebbe copiato il progetto del cannocchiale ad un olandese per poi venderlo al Doge di Venezia, sapendo che gli sarebbe risultato molto utile per controllare che flotte nemiche non si avvicinassero alla Serenissima. Solo in seguito, quando Galileo rivolse lo strumento verso il cielo, fece le scoperte che lanciarono lo studio dell’astronomia: la luna non era un sasso ma un pianeta come la Terra e le pleiadi non erano 7 ma molte di più (ai tempi se ne potevano vedere 36 e adesso sappiamo che sono oltre un migliaio).
Vedere le stelle e le comete: sono la stessa cosa?
L’astronomia è considerata la scienza che cerca le leggi che governano il cosmo, ma qual è il compito degli astronomi? Curiosando il cielo, questi studiosi sono sempre in cerca di nuove scoperte e, nonostante solo pochi siano passati alla storia (Galileo e Keplero), tutti hanno contribuito alle conoscenze di oggi e di domani, tramandando i loro dati in un’eterna staffetta alla scoperta del cosmo.
Tra i quesiti più affascinanti, il fenomeno delle stelle cadenti è quello che ancora ci intriga. La Dottoressa Arosio racconta come il primo a notare un legame tra queste figure e le comete fu l’astronomo Giovanni Schiapparelli, direttore di Brera dal 1860 al 1900. Nonostante questi due corpi celesti vengano spesso confusi dal cittadino comune, in verità sono nettamente distinti l’uno con l’altro. Le comete provengono dalla periferia del sistema solare, ruotano intorno al sole e continuano il loro percorso, allontanandosi. A causa della gravità del sole percepita durante il loro passaggio, le comete rilasciano diverso materiale che si incendia e precipita, dando origine alle stelle cadenti. La famosa “notte di San Lorenzo” è in realtà un periodo lungo diversi giorni in cui la Terra attraversa la scia percorsa dalle comete e ne riceve i detriti.
Quali sono le frontiere dell’astronomia?
Al giorno d’oggi l’occhio non è più lo strumento ideale per studiare il cosmo, che viene invece analizzato in profondità da telescopi all’avanguardia che ne registrano le immagini per inviarle sui pc degli astrologi dove verranno classificate. Le frontiere moderne si concentrano prevalentemente sullo specchio elettromagnetico, con un’attenzione particolare rivolta alle onde radio, i raggi gamma e gli esopianeti, per scoprire se l’uomo sia in grado di vivere in mondi al di fuori del nostro.
Dove ascoltare il podcast?
Tutte le nuove puntate del podcast “Vediamoci Chiaro”, sviluppate sotto forma di dialoghi o meglio chiacchierate a due o tre protagonisti, sono disponibili con cadenza settimanale. Inizia ad ascoltare la prima puntata Vedere le Stelle sulle principali piattaforme: