“La forza delle immagini”, il nuovo episodio di “Vediamoci Chiaro”, tratta dell’importanza che le fotografie hanno acquisito sino ai giorni nostri con l’avvento del digitale e dei social che ci hanno resi tutti un po’ fotografi. Le nuove immagini sono migliori di quelle del passato?
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ToggleLa forza delle immagini con Uberto Frigerio
Ospite di questa puntata è Uberto Frigerio, fotografo, regista e curatore. Molto noto per i suoi “still life” in numerose campagne pubblicitarie per i numero uno della moda italiana, come Tods e Versace. L’ultima mostra da lui curata è stata “The People I Like”, i ritratti di Giovanni Gastel, presso il Maxxi di Roma e la Triennale di Milano. Attraverso la sua esperienza nel mondo della fotografia, il nostro ospite ci spiega come le fotografie sono diventate una costante nella vita di tutti i giorni e come la tecnologia ha aiutato a donare alle immagini ulteriore significato
Come ha fatto l’immagine ad acquisire così tanto potere ai giorni nostri?
Frigerio ci spiega che sono due i principali motivi che hanno reso l’immagine così popolare: la diffusione di mezzi alternativi alla fotocamera tradizionale, come i famosi smartphone che hanno portato un numero enorme di persone a scattare immagini, e la facilità dell’odierno storytelling. Secondo il nostro ospite è molto più semplice infatti descrivere e dare importanza ad un prodotto grazie ad una foto piuttosto che descriverlo a parole. “È giusto ricordare che esiste anche una differenza netta tra fotografare un oggetto inanimato e fotografare una persona” spiega Frigerio. “Fotografare una persona vuol dire avvicinarsi alla sua anima e farsi potatori della sua storia e del suo mondo mentre fotografare un oggetto inanimato (o “still life”) ti permette di dargli l’interpretazione che preferisci.”
Quali importanti svolte hanno portato le innovazioni tecnolgiche al mondo della fotografia?
Oggi ad un fotografo che scatta delle campagne pubblicitarie per i grandi brand è sempre richiesto di adattare le foto per i social, questo porta il fotografo a partire prima dall’idea dell’immagine per i social e poi per la pagina pubblicitaria. “È un fatto ineluttabile” afferma Frigerio. “Con l’avvento dei social tutto va visto anche all’interno dei telefoni e dei piccoli schermi.” Questo processo secondo il nostro ospite richiede di adattarsi ad un linguaggio molto più semplice e diretto.
Sono migliori le fotografie che alienano dalla realtà o quelle che permettono di viverla più in profondità?
Molte fotografie sono stupende perché riproducono la realtà dal punto di vista dell’autore, mentre altre sono più oniriche e colpiscono perché raccontano la stessa bellezza e la stessa poesia in una maniera creativa che va fuori dagli schemi. L’introduzione del digitale e delle modifiche in post-produzione ha aperto la porta ad una quantità infinita di interventi che possono stravolgere l’immagine stessa e farla diventare un’altra cosa a seconda della creatività e della visione del fotografo. Il nostro ospite ci tende a ricordare che l’immagine non perde valore con queste modifiche ma, anzi, può raccontare una storia unica e del tutto nuova. Secondo il leggendario fotografo e amico di Frigerio, Giovanni Gastel, “la fotografia è nata con la fotografia digitale, perché prima era solo pioneristica ma con l’avvento del digitale è cambiato tutto.” Gli album digitali per la loro crescente capienza hanno sostituito gradualmente quelli fisici portando sempre meno persone a stampare le immagini scattate ma questo non è sempre un bene. Il nostro ospite spiega che quando le fotografie sono stipate negli archivi digitali che oggigiorno arrivano a contenere migliaia di immagini, portano i loro proprietari a dimenticarsi della loro esistenza, perciò è consigliato fare un editing ed eliminare le foto che non si ritengono importanti.
Perché nonostante la presenza dei cellulari si usa ancora la macchina fotografica? Qual’è il segreto della sua invincibilità?
Nonostante i continui upgrade degli smartphone, molti ritengono che le immagini delle macchine fotografiche siano più pulite e vicine alla realtà. Lavorando nell’ambiente della fotografia e della moda Uberto Frigerio è stato in grado di notare un ritorno alle origini, specialmente in molti giovani fotografi che ora hanno abbandonato il digitale per tornare a scattare con la pellicola. “Questo processo implica una riflessione maggiore. Se ho un rullino, devo fare delle scelte e selezionare quando scattare a differenza dei mille scatti che posso fare con la digitale” conclude Frigerio, secondo il quale scattare una foto ha un valore magico in grado di sospendere il tempo sia durante il processo di fotografare qualcosa sia nel risultato finale, avendo immortalato per sempre quello specifico momento.
Dove ascoltare il podcast?
Tutte le nuove puntate del podcast “Vediamoci Chiaro”, sviluppate sottoforma di dialoghi o meglio chiacchierate a due o tre protagonisti, sono disponibili con cadenza settimanale. Ascolta la sedicesima puntata su “La forza delle immagini”, on-air sulle principali piattaforme: