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ToggleIl tracoma è una malattia oculare molto seria causata dal Chlamydia trachomatis, un batterio gram-negativo che, se non viene trattato, può compromettere gravemente la vista.
Questa patologia si concentra nella parte interna degli occhi, per la precisione nell’area dentro la congiuntiva. Con il tempo inizia a diffondersi lentamente e, nelle fasi avanzate, può portare ad una grave infiammazione delle palpebre fino a creare cicatrici.
Il tracoma è la principale causa infettiva di cecità e colpisce prevalentemente le aree più povere, come i paesi in via di sviluppo spesso caratterizzati da un limitato accesso all’acqua potabile e da scarsa igiene.
Tra i paesi più colpiti da questa patologia troviamo l’Africa ma anche l’Asia, l’Australia, il Medio Oriente e l’America centrale e meridionale.
Nel 2024 sono più di 21 milioni le persone che presentano il tracoma in fase attiva e, di questi, 7,2 milioni necessitano di un intervento chirurgico per affrontare le fasi avanzate della malattia. 1,2 milioni sono affetti da cecità totale e irreversibile. Oggi 232 milioni di persone vivono in aree dove il tracoma è endemico. Se consideriamo tutte le patologie oculari del mondo che possono portare alla cecità, questa malattia è seconda solo alla cataratta.
Quali sono le cause del tracoma?
La causa principale del tracoma è il Chlamydia trachomatis ma le modalità per contrarre questo batterio sono diverse.
Tra le cause più comune di contagio vi sono:
- La scarsa igiene;
- La mancanza di acqua potabile;
- La vicinanza al bestiame;
- Le punture di mosche e moscerini.
Il Chlamydia trachomatis si propaga generalmente attraverso il contatto diretto con le secrezioni oculari o quelle presenti nella gola o nel naso di una persona infetta. Anche condividere oggetti contaminati come gli asciugamani può contribuire al contagio.
Quali sono i sintomi?
I sintomi del tracoma possono variare a seconda dello stadio della malattia.
Nelle sue fasi iniziali questo disturbo si presenta con:
- Occhi rossi e irritati;
- Palpebre gonfie;
- Visione offuscata;
- Lacrimazione;
- Fotofobia;
- Scarico frequente dal naso.
Negli stadi avanzati, invece, i pazienti sono affetti da:
- Ripetute infezioni o infiammazioni;
- Palpebre tese per via del tessuto cicatriziale;
- Ciglia rivolte verso l’interno (trichiasi);
- Dolore oculare;
- Visione ridotta e cecità.
È importante notare che i sintomi iniziato generalmente tra i 5 e i 12 giorni successivi all’esposizione al batterio.
Quali sono gli stadi del tracoma oculare?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha identificato cinque stadi nello sviluppo del tracoma:
- Infiammazione follicolare: stadio iniziale che presenta cinque o più follicoli visibili sulla superficie interna della palpebra superiore (congiuntiva).
- Infiammazione intensa: l’occhio è gravemente irritato con un ispessimento o gonfiore della palpebra superiore.
- Cicatrici della palpebra: le infezioni ripetute creano cicatrici sulla palpebra interna che può assumere una forma distorta o diventare rivolta verso l’interno.
- Ciglia tendenti verso l’interno (trichiasi): la palpebra continua a deformarsi causando l’inversione delle ciglia che sfregano e graffiano la superficie esterna dell’occhio (cornea).
- Opacità della cornea: infiammazione della cornea che porta al suo annebbiamento e alla riduzione della vista del paziente.
Come si diagnostica?
Durante la visita medica lo specialista prenderà in esame l’anamnesi del paziente chiedendo se ha visitato recentemente aree affette dal tracoma.
Il medico, poi, con un esame obiettivo verificherà la presenza di cicatrici all’interno della palpebra, l’eventuale arrossamento o ispessimento della cornea, i possibili follicoli sulla congiuntiva e la crescita di nuovi vasi sanguigni del bulbo oculare.
Per effettuare una diagnosi accurata lo specialista dovrà prelevare un campione di liquido dall’occhio del paziente per inviarlo al laboratorio che verificherà prontamente se l’infezione batterica sia causata o meno dal Chlamydia trachomatis.
Il laboratorio potrà effettuare uno dei seguenti test di diagnosi per verificare la presenza del batterio:
- Analisi PCR per il DNA del batterio;
- Esame culturale;
- Test di Immunofluorescenza diretta.
Quando bisogna rivolgersi al proprio medico?
È fondamentale contattare il proprio medico se si avvertono i sintomi della congiuntivite subito dopo aver visitato un’area del mondo in cui il tracoma è molto attivo.
Com’è il trattamento?
Nelle fasi iniziali il tracoma può essere facilmente trattato grazie ad una cura a base di antibiotici come l’azitromicina e la tetraciclina.
Se il tracoma è nelle sue fasi più avanzate, invece, il medico può suggerire al paziente di sottoporsi ad un intervento chirurgico, in modo da modificare la posizione delle ciglia per evitare graffi sulla cornea e potenziali cicatrici dannose per la vista.
Nel caso in cui il danno alla cornea sia già avvenuto e sia grave, il medico può ritenere necessario effettuare un trapianto di cornea.
Quali sono le 3 maggiori complicazioni?
È importante trattare il tracoma il prima possibile, appena si notano i sintomi iniziali perché, con il tempo, possono degenerare nelle seguenti complicazioni:
- Deformità della palpebra;
- Cicatrici corneali;
- Cecità parziale o totale.
È possibile prevenirlo?
Per prevenire il tracoma il miglior consiglio è quello di evitare assolutamente i territori in cui questa malattia infettiva è molto diffusa.
Se ciò non fosse possibile perché si abita già in queste determinate aree del mondo è importante seguire le seguenti tecniche di prevenzione:
- Fare attenzione all’igiene personale;
- Evitare quanto possibile le aree ricche di mosche e moscerini.
Spesso, nei Paesi del mondo più colpiti dal tracoma i bambini ricevono antibiotici almeno una volta all’anno fino ai 9 anni di vita. Questo sistema è noto come ‘terapia antibiotica di copertura’.
Cosa fare e non fare in caso di tracoma?
Per i pazienti affetti da tracoma, i medici di Clinica Baviera raccomandano le seguenti linee guida:
- Lavarsi con regolarità le mani;
- Non condividere i propri asciugamani o lenzuola con nessuno;
- Mantenere puliti i propri vestiti;
- Evitare di toccarsi gli occhi.
Prima di seguire qualsiasi tipo di terapia è sempre fondamentale chiedere un parere al proprio medico curante.
Fonti
- World Health Organization (WHO) – Trachoma
- National Library of Medicine (NIH) – Trachoma: An Update on Prevention, Diagnosis, and Treatment
- Nature – Trachoma
- Johns Hopkins Medicine – Making a Global Impact on Trachoma
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NOTA BENE
I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
Articolo supervisionato dal
Medico chirurgo di Clinica Baviera Torino
Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista dal 2011. Inizia ad esercitare la propria attività come oculista libero professionista presso diverse strutture a Napoli e Caserta e presso il proprio studio in provincia Napoli. E’ stato Dirigente Medico di I livello presso l`U.O.C di Oculistica dell’Ospedale regionale della Val d`Aosta U. Parini fino al 2011, quando inizia la sua collaborazione con Clinica Baviera. Il dott. Notaro esegue ogni anno moltissimi interventi di chirurgia oculare, come la chirurgia dei difetti refrattivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo, con tecniche laser e impianto di lenti intraoculari (icl), intervento della cataratta con l’impianto di lenti multifocali.