
La degenerazione maculare o maculopatia è una patologia della retina che danneggia la visione centrale e può colpire uno o entrambi gli occhi.
Questa patologia si verifica generalmente quando l’avanzare dell’età porta ad un deterioramento della macula, la parte centrale della retina che permette una visione nitida, impedendo al paziente di riuscire a vedere bene davanti a sé.
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ToggleLa macula è il tessuto fotosensibile che aiuta a inviare le immagini al cervello convertendole in impulsi elettrici che vengono trasmessi dal nervo ottico. Se la macula viene danneggiata, il cervello non è più in grado di leggere le immagini registrate dagli occhi.
È importante ricordare che la degenerazione maculare non provoca una completa cecità dato che la visione periferica (la capacità di vedere ai lati del campo visivo) rimane buona ma può comunque rendere difficile riconoscere volti, leggere, guidare o svolgere compiti quotidiani come cucinare o sistemare casa.
La degenerazione maculare è molto comune, a tal punto che si prevede che entro il 2040 oltre 288 milioni di persone in tutto il mondo saranno affette da questo disturbo.

Quali sono i sintomi tipici della degenerazione maculare?
Molte persone affette da degenerazione maculare non manifestano sintomi finché la malattia non progredisce. In questi casi il paziente può presentare:
- Fotofobia;
- Visione offuscata;
- Disturbi nella percezione dei colori;
- Visione ridotta;
- Linee rette che appaiono ondulate o curve;
- Macchie vuote nel campo visivo.

Quali sono le cause della degenerazione maculare?
Nonostante la degenerazione maculare sia prevalentemente una malattia legata all’avanzare dell’età o all’ereditarietà, si può anche sviluppare a seguito delle seguenti condizioni:
- Diabete;
- Traumi alla testa;
- Infezioni;
- Dieta scorretta.
Qual è la differenza tra la degenerazione maculare secca e umida?
Ciascun tipo di degenerazione maculare può presentarsi in due forme: degenerazione maculare secca e degenerazione maculare umida.
Degenerazione maculare secca
Quasi il 90% delle persone colpite da degenerazione maculare presenta la forma secca. Questa tipologia si verifica quando sotto la macula si formano piccoli depositi proteici gialli chiamati “drusen” che seccano e assottigliano il suo tessuto.
La degenerazione maculare secca si presenta in tre fasi che possono durare anche diversi anni nel corso dei quali la vista tende a diminuire gradualmente:
- Fase precoce: i drusen maculari sono di piccole dimensioni e la malattia non presenta alcun sintomo.
- Fase intermedia: i drusen sono di medie dimensioni e, mentre alcuni non hanno alcun sintomo, molti pazienti iniziano a notare disturbi lievi come un leggero offuscamento della visione centrale o fotofobia.
- Fase tardiva: i drusen sono di grandi dimensioni e questo porta la vista a diventare sempre più sfocata al centro e le linee rette osservate sembrano ondulate o storte. Con il tempo questo disturbo peggiora ulteriormente e l’area sfocata diventa sempre più grande fino a creare punti vuoti nel campo visivo.
Non esiste un trattamento per la degenerazione maculare secca tardiva e in alcuni casi questa forma può trasformarsi in degenerazione maculare essudativa o umida.
Degenerazione maculare essudativa o umida (DMLE)
La degenerazione maculare umida si verifica quando sotto la retina e la macula iniziano a crescere nuovi vasi sanguigni che a poco a poco perdono liquido.
Il termine “essudativo” spesso usato per indicare questo tipo di patologia si riferisce al modo in cui questi fluidi trasudano, provocando cicatrizzazioni della macula.
L’accumulo di liquido porta la macula a gonfiarsi sempre più, creando macchie scure al centro del campo visivo.
Solo il 10% delle persone affette da degenerazione maculare presenta questa variante che rappresenta in sé la tipologia più grave dato che può portare rapidamente alla perdita totale della visione centrale.
Quali tipi di degenerazione maculare esistono?
Esistono numerose tipologie di degenerazione maculare a seconda della loro causa scatenante.
1. Degenerazione maculare senile (DMS)
La degenerazione maculare senile (DMS) o maculopatia senile, come abbiamo citato, è la forma più comune, è legata all’età e colpisce prevalentemente gli individui sopra i 60 anni.
Oggi i nuovi sviluppi nella terapia genica permettono di stabilizzare la vista dei soggetti affetti da questo disturbo per evitarne l’ulteriore peggioramento senza ricorrere ad iniezioni intravitreali.
2. Degenerazione maculare miopica
La degenerazione maculare miopica o maculopatia miopica colpisce le persone affette da un grado di miopia superiore alle 10 diottrie
Quando un paziente presenta una miopia di questi livelli il suo occhio appare più lungo del normale e la sua macula viene forzata ad occupare uno spazio più grande del dovuto, stirandosi e portando ad un’atrofia della retina e alla formazione di vasi sanguigni anomali.
3. Degenerazione maculare diabetica
La degenerazione maculare diabetica o maculopatia diabetica colpisce le persone affette da diabete mellito che presentano alti livelli di glicemia.
Se non viene trattata questa forma di diabete può progredire e, nel corso di 5-10 anni, può portare ad alterazioni nei vasi sanguigni della retina recando danni irreversibili: i vasi si rompono scatenando tante piccole emorragie.
Nei casi più gravi la degenerazione maculare diabetica provoca edema della macula, distacco della retina e cecità completa.
4. Pucker Maculare, Foro Maculare e Maculopatia a Cellophane
Il pucker maculare è un tipo di degenerazione maculare caratterizzato dalla crescita all’interno della retina di una membrana che provoca una visione distorta delle immagini osservate.
Questa tipologia nelle sue fasi iniziali è chiamata maculopatia a cellophane ma se continua ad avanzare e la membrana si ispessisce fino a deformare la retina allora si parla di pucker maculare.
Se non viene trattata la retina può deformarsi sempre più fino a strappare la macula, creando il cosiddetto foro maculare.
5. Maculopatia dopo Trombosi Venosa
La degenerazione maculare può anche essere causata da una trombosi dei vasi presenti nella vena centrale della retina. Per porvi rimedio è fondamentale scoprire la causa della trombosi in modo così da evitare che rechi problemi anche all’altro occhio o all’interno del nostro organismo.
Se si agisce tempestivamente si può recuperare la vista, arrivando persino ad una guarigione completa nei pazienti più giovani.
6. Maculopatia Ereditaria o Genetica
La degenerazione maculare ereditaria o genetica compare solitamente in giovane età e tende a colpire più persone dello stesso nucleo famigliare. Le forme più comuni di questo disturbo sono:
- Maculopatia di Stargardt;
- Maculopatia di Best;
- Maculopatia associata a retinite pigmentosa.
Oggi le nuove terapie geniche permettono di prevenire patologie di questo tipo ancora prima della nascita.
Quali sono i fattori di rischio per la degenerazione maculare?
I fattori di rischio per la degenerazione maculare si possono distinguere in due diverse categorie:
- Fattori di rischio non rimediabili: età superiore ai 60 anni, predisposizione genetica, razza caucasica e sesso femminile.
- Fattori di rischio rimediabili: dieta ricca di grassi saturi, utilizzo frequente di fumo e alcool.
Anche le persone affette da malattie cardiache, pressione sanguigna elevata ed alti livelli di colesterolo risultano più predisposte ad essere colpite da degenerazione maculare.
Se si è a rischio di sviluppare degenerazione maculare è importante sottoporsi a visite oculistiche regolari.
Come si diagnostica la degenerazione maculare?
In modo da diagnosticare con efficienza la degenerazione maculare, il medico può richiedere ed effettuare uno o più dei seguenti esami:
- OCT (Tomografia a Coerenza Ottica): durante questo esame non invasivo o doloroso viene fatto dilatare l’occhio somministrando delle gocce oculari per poi effettuare una scansione della parte posteriore dell’occhio che permette di osservare da vicino la retina e le aree a lei vicina.
- Fluorangiografia: questo esame prevede la somministrazione di un colorante giallo chiamato fluoresceina che viene iniettato in una vena del braccio. Attraverso l’utilizzo di una sonda che segue il colorante attraverso i vasi sanguigni dell’occhio e può individuare eventuali perdite sotto la macula;
- Angiografia retinica: uno strumento diagnostico che utilizza un laser accompagnato dalla scansione OCT, producendo immagini 3D del flusso sanguigno che attraversa l’occhio.
Durante la visita oculistica lo specialista può anche chiedere al paziente di osservare la griglia di Amsler, uno strumento creato per verificare eventuali cambiamenti nella retina e nella macula.
Come funziona il Test di Amsler per scoprire la maculopatia?
La griglia di Amsler è uno strumento diagnostico formato da un reticolo di linee rette con un grande punto al suo centro. È molto semplice da utilizzare e spesso i pazienti affetti da degenerazione maculare possono averne una in casa per monitorare i propri sintomi quotidianamente e valutare l’eventuale progressione della malattia.
Questo strumento si utilizza nel seguente modo:
- In condizioni di buona luminosità guardare la griglia da una distanza di 12-15 pollici;
- Coprire un occhio e guardare il punto al centro della griglia con l’occhio scoperto;
- Osservare se qualche linea appare piegata o ondulata e se altre parti della griglia appaiono sfocate, poco luminose o deformate;
- Ripetere l’operazione coprendo l’altro occhio.
Nel caso in cui si notino linee ondulate o parti della griglia sfocata è importante chiamare subito il vostro specialista perché potrebbe essere sintomo di una degenerazione maculare tardiva.

Come si cura la degenerazione maculare?
Non esiste una cura per la degenerazione maculare ma esistono trattamenti per regolare la progressione della malattia rendendo meno gravi i suoi sintomi.
Le terapie più note sono:
- Utilizzo di integratori alimentari: vitamine C ed E, minerali come lo zinco e il rame e antiossidanti come Luteina e Zeaxantina insieme possono regolare la progressione della degenerazione maculare secca.
- Fotocoagulazione laser: trattamento usato per la degenerazione maculare senile umida che consiste nell’utilizzo di un laser per sigillare e distruggere i vasi sanguigni che perdono fluido. Può però danneggiare i tessuti circostanti.
- Terapia fotodinamica: trattamento utilizzato per la degenerazione maculare senile umida che consiste nel combinare un farmaco iniettabile sensibile alla luce con un laser a bassa frequenza per distruggere i nuovi vasi sanguigni presenti nell’occhio. Fa meno danni della fotocoagulazione laser.
- Iniezioni intravitreali di anti-VEGF: somministrazioni di farmaci che bloccano la produzione di VEGF, una proteina che produce i nuovi vasi sanguigni.
- Laserterapia: facendo brillare un raggio laser sui vasi sanguigni anomali si riduce il loro numero e si rallenta la fuoriuscita di liquido.
- Vitrectomia: utilizzata soprattutto per trattare il pucker e il foro maculare, questo intervento consiste nella rimozione del corpo vitreo attraverso una sonda e un bisturi automatizzato. L’umore acqueo e i gas riparatori tamponeranno la retina in modo da permetterne una completa guarigione nei mesi seguenti.
- Lenti intraoculari.
- Ausili ottici (occhiali prismatici o con filtri colorati).
È importante ricordare al paziente che l’obiettivo del trattamento non è quello di migliorare l’acuità visiva ma impedirne o rallentarne l’ulteriore peggioramento.
Se non viene trattata, infatti, la degenerazione maculare può portare alla cecità legale, rendendo più difficili molte delle nostre attività quotidiane.
Fonti
- National Eye Institute (NIH) – Age-Related Macular Degeneration (AMD)
- Harvard Health Publishing – Macular degeneration
- Johns Hopkins Medicine – Age-Related Macular Degeneration (AMD)
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NOTA BENE
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Articolo supervisionato dal
Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna
Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.