“Vediamoci Chiaro” rivolge uno sguardo alle innovazioni tecnologiche grazie al suo nono episodio concentrato su “L’Intelligenza Artificiale”. Andiamo così a scoprire come le macchine moderne possono portare rimedi e vantaggi per la vista nelle generazioni future.
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ToggleL’intelligenza artificiale con Piero Poccianti
Ospite di questo episodio è Piero Poccianti, esperto di informatica, Internet Banking e applicazioni di Intelligenza Artificiale, membro del Direttivo dell’Associazione Italiana di Intelligenza Artificiale (AIXIA) di cui è stato Presidente dal dicembre 2017 fino al dicembre 2021. Poccianti usa la sua esperienza in campo informatico per raccontare come le macchine si siano evolute sino ai giorni nostri arrivando ad affiancare la figura di medici e specialisti del settore.
Che cosa si intende oggi per intelligenza artificiale?
L’intelligenza artificiale è una disciplina appartenente al campo della computer science che si pone l’obiettivo di far fare alle macchine azioni che, se compiute dagli umani, sono considerate intelligenti. Esistono diverse definizioni d’intelligenza. Viene considerato un essere intelligente colui che riesce a trovare soluzioni a problemi che incontra nel corso della vita quotidiana basandosi su un modello mentale che viene costruito in base agli stimoli percepiti.
L’intelligenza artificiale permette alle macchine di crearsi un modello della realtà grazie al quale riescono a loro volta a trovare rimedi alle difficoltà della vita quotidiana. Oggi le macchine sono in grado di svolgere azioni molto vicine al comportamento umano: percepire (riconoscere immagini, suoni, parlato e pattern generali); imparare (memorizzare nozioni tratte da esempi di comportamenti forniti alla macchina); ragionare (elaborare i dati raccolti); creare (dare vita ad oggetti e opere che non esistevano prima anche se tutt’ora le macchine non riescono a creare capolavori artistici perché ancora prive di sentimento e volontà propria).
In che modo può intervenire per migliorare la vista?
Una delle azioni che le macchine oggi sanno svolgere è “percepire” e nel campo della percezione c’è la visione. Abbiamo oggi macchine che riescono a “vedere”, un processo che invia immagini al cervello della macchina e le permette di estrarne informazioni sia statiche che in movimento.
Le vetture moderne hanno quasi sempre a bordo delle telecamere che permettono di vedere e reagire a situazioni di pericolo più rapidamente di un essere umano: la macchina può vedere un ostacolo vicino, riconoscere segnali stradali e indicarli sul navigatore, segnalare l’assenza di cinture di sicurezza allacciate. Oggigiorno le macchine possono anche aumentare i nostri sensi permettendoci di vedere oltre il visibile: dai telescopi che consentono di osservare le stelle fino ai microscopi e i sensori in grado di studiare gli infrarossi e i raggi ultravioletti.
Come può agevolare le diagnosi mediche?
Il campo della diagnosi medica è stato uno dei primi esplorati dagli albori delle innovazioni tecnologiche. In principio si crearono macchine in grado di replicare la conoscenza di un medico esperto mentre oggi arrivano a imparare dagli esempi ad esse presentati e suggerire soluzioni a partire dalle cartelle cliniche, esami medici o il linguaggio del paziente.
Dal 2016 esistono macchine capaci di diagnosticare un tumore della pelle meglio di un medico specializzato, poiché sono in grado di inquadrare e analizzare le immagini con un dettaglio molto superiore al comune essere umano facendogli notare certe malformazioni che magari per lui sarebbero troppo poco evidenti. È importante ricordare che la funzione delle macchine moderne non è di sostituire il medico ma di affiancarlo come con le odierne gastroscopie, durante le quali una piccola webcam inserita nel tubo digerente del paziente analizza le immagini inviandole allo specialista per la diagnosi finale.
Vengono create al giorno d’oggi app che analizzano le cartelle mediche, interpretano il volto e il tono del paziente e danno istruzioni al medico su come comportarsi con lui per comportarsi in maniera più empatica. I robot odierni possono essere utilizzati anche per l’assistenza agli anziani, interpretando i segni sul loro viso per capire se sono vigili, in uno stato depressivo o se hanno bisogno di aiuto immediato.
L’intelligenza artificiale può essere anche al servizio dei non vedenti?
Fino a qualche tempo fa l’ultimo ausilio per i non vedenti era il bastone ma in seguito sono stati creati strumenti basati sull’intelligenza artificiale che riescono ad interpretare un testo e a leggerlo permettendo ai non vedenti un supporto per leggere libri, cartelli stradali e altre informazioni. Da alcuni anni i sistemi operativi si sono concentrati molto su questo campo permettendo la creazione di ausili come webcam in grado di analizzare le distanze e interpretare situazioni. Sono tutt’ora in lavorazione strumenti digitali in grado di aiutare i pazienti non vedenti durante una passeggiata, informandoli della presenza di ostacoli, descrivendo ciò che avviene davanti a loro e fornendo suoni e sensazioni che li guidino nel percorso. Compagnie come Microsoft, Google sono focalizzati su questo campo grazie anche all’aiuto di ingegneri non vedenti in grado di trasmettere in prima persona le loro esperienze. L’obiettivo odierno non è quello di ridare la vista ma di fornire un supporto in grado di migliorare notevolmente la qualità della vita.
Dove ascoltare il podcast?
Tutte le nuove puntate del podcast “Vediamoci Chiaro”, sviluppate sottoforma di dialoghi o meglio chiacchierate a due o tre protagonisti, sono disponibili con cadenza settimanale. Ascolta la nona puntata su i “L’Intelligenza Artificiale”, on-air sulle principali piattaforme: