In questo articolo spiegheremo cosa sono gli anelli intrastromali o intracorneali e la loro efficacia nel trattamento del cheratocono e dei suoi sintomi.
Gli anelli intrastromali, anche chiamati anelli intracorneali, costituiscono una tecnica alternativa per la cura del cheratocono, una malattia della cornea che consiste nella deformazione di questo tessuto, che acquisisce una forma a cono. Questo provoca una progressiva alterazione della vista, rendendola sempre più offuscata. Per migliorare la qualità visiva in pazienti con cheratocono è consuetudine che questo trattamento sia associato all’impianto di lenti fachiche e/o con il cross-linking corneale.
Gli anelli intrastromali sono segmenti semicircolari di materiale acrilico dallo spessore e lunghezza variabili. Sono utilizzati per rafforzare la cornea e per rallentare la progressione del cheratocono e dei difetti refrattivi che provoca, in particolare l’astigmatismo.
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Questa tecnica è principalmente vantaggiosa per i pazienti in cui la malattia non si trova ancora in fasi molto avanzate, per evitare il trapianto di cornea. Il profilo del paziente candidato all’impianto degli anelli è quello di una persona affetta da cheratocono o da qualsiasi alto tipo di astigmatismo irregolare e che non tollera le lenti a contatto o di soggetti che presentano una deformazione corneale e che, anche utilizzando correzioni (come occhiali o lenti a contatto), non riescono a vedere correttamente. Con questa tecnica, che è completamente reversibile, non si vuole correggere l’intera graduazione, anche se il paziente può percepire che quest’ultima sia ridotta.
L’obiettivo del trattamento è regolarizzare la cornea e trasformare quanto più possibile l’astigmatismo irregolare in astigmatismo regolare o miopia, portando a migliorare la visione con gli occhiali e ad una maggiore tolleranza alle lenti a contatto.
Chirurgia per l’impianto di anelli intrastromali o intracorneali
Per garantire il successo di questa tecnica, il chirurgo deve eseguire un accurato esame pre-operatorio al fine di determinare con la massima precisione possibile di quali tipi di anelli il paziente abbia bisogno e in quale posizione debbano essere impiantati.
L’operazione consiste nella creazione di “tunnel o canali” nello strato centrale della cornea (cosiddetto “stroma”). Successivamente, il chirurgo impianterà gli anelli lungo questo canale. Il recupero visivo è solitamente rapido, poiché i pazienti normalmente riprendono le loro attività quotidiane nell’arco di 48-72 ore in condizioni normali. La stabilizzazione corneale di solito avviene intorno alle dodici settimane.
Fonti
- National Library of Medicine (NIH) – Intracorneal ring segment implantation in the management of keratoconus: an evidence-based approach
- European Society of Cataract and Refractive Surgeons (ESCRS) – Intracorneal ring segments for keratoconus
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Articolo supervisionato dal
Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna
Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.