Cos’è l’esoftalmo?

Salute degli occhi
Cos’è l’esoftalmo?
03/12/2024
Tempo di lettura: 4 Minuti

L’esoftalmo o proptosi è una condizione che provoca il rigonfiamento del bulbo oculare facendolo sporgere dall’orbita. È un disturbo che può colpire uno o entrambi gli occhi ed è tipicamente causato da problemi alla ghiandola tiroidea.

A seconda della sua gravità, l’esoftalmo può portare numerosi problemi ai nostri occhi, dalla secchezza corneale alla congiuntivite, e ci possono volere anni perché i sintomi tendano a migliorare.

È necessario dunque diagnosticare il prima possibile questo problema in modo da sottoporsi ad un trattamento tempestivo qualora ci si accorga che uno o entrambi gli occhi siano più sporgenti del solito.

Quando si parla di pseudoesoftalmo?

Si parla di pseudoesoftalmo quando il bulbo oculare non si gonfia ma si allunga. Questo fenomeno può essere notato nei pazienti affetti da:

È una condizione che si manifesta anche come conseguenza indesiderata di interventi chirurgici volti a correggere lo strabismo e che possono portare ad un indebolimento dei muscoli oculari.

Quali sono le cause generali?

La causa più frequente di esoftalmo è l’oftalmopatia tiroidea, una condizione che porta la ghiandola della tiroide a produrre una quantità eccessiva di ormoni.

Si tratta di una condizione autoimmune e, pertanto, spinge gli anticorpi del sistema immunitario ad attaccare erroneamente i tessuti sani intorno e dietro agli occhi, causando infiammazione e gonfiore.

Nel Regno Unito uno dei principali esempi di oftalmopatia tiroidea è il morbo di Graves, una condizione autoimmune che colpisce circa una persona su tre affetta da ipertiroidismo e che è molto comune nelle donne tra i 30 e i 50 anni e nei fumatori.

Oltre all’oftalmopatia tiroidea, altre cause meno comuni dell’esoftalmo possono essere:

  • Infezioni del tessuto orbitale;
  • La presenza di vasi sanguigni di forma anomala dietro agli occhi che, se non vengono monitorati, possono provocare un’emorragia intraorbitaria;
  • Lesioni gravi;
  • Tumori.

L’esoftalmo può anche colpire occasionalmente pazienti che hanno una tiroide poco attiva (ipotiroidismo) e persino i neonati se presentano orbite meno profonde del normale.

Quali sono i sintomi associati all’esoftalmo?

I sintomi legati all’esoftalmo dipendono dal grado del disturbo. Se questo è lieve, allora il paziente può anche non avvertire alcun sintomo.

Nel caso in cui, invece, inizi ad essere più evidente, l’esoftalmo si può associare a:

Se l’esoftalmo è parecchio pronunciato i sintomi possono essere anche più gravi:

Se questi disturbi non vengono trattati tempestivamente possono portare a danni severi come ulcere della cornea e della congiuntiva, portando ad una riduzione della vista fino a causare, nei casi più gravi, la totale cecità.

Come si diagnostica?

Lo specialista può riconoscere la presenza di esoftalmo semplicemente osservando quanto sporge l’occhio del paziente ma, per capire la condizione che lo ha provocato, sono necessari esami più approfonditi.

I più utilizzati sono:

  • Gli esami del sangue per verificare il corretto funzionamento della tiroide;
  • La misurazione tramite esoftalmometro del grado di sporgenza dell’occhio dallo zigomo;
  • Le scansioni tramite TAC o risonanza magnetica per esaminare la cavità oculare e rilevare l’eventuale presenza di anomalie;
  • La coltura del sangue o dei tessuti dell’area orbitale.

Se i livelli di ormoni tiroidei risultano fin troppo anomali, il medico potrebbe consigliare al paziente la visita da un endocrinologo. 

Quando bisogna rivolgersi al proprio medico?

È fondamentale rivolgersi al proprio medico se si nota che uno o entrambi gli occhi sono sporgenti.  L’esoftalmo è una malattia progressiva e i suoi sintomi peggiorano nel tempo, pertanto il trattamento deve iniziare il prima possibile.

In cosa consiste il trattamento?

Il trattamento dell’esoftalmo può dipendere da diversi fattori: la causa scatenante, l’età del paziente e il suo stato di salute.

Nel caso in cui questo disturbo sia dovuto all’oftalmopatia tiroidea e quindi a problemi di tiroide, il medico dovrà proporre al paziente un trattamento per riportare i livelli ormonali nella norma. 

Questo trattamento può includere:

  • Farmaci che correggono il livello di ormoni tiroidei nel sangue (non riducono i sintomi ma ne impediscono il peggioramento);
  • Farmaci corticosteroidi somministrati in vena (riducono l’infiammazione).

In altri casi il medico può ricorrere ai seguenti rimedi:

  • Lacrime artificiali per alleviare la secchezza oculare;
  • Prismi da applicare agli occhiali per combattere la visione doppia;
  • Farmaci per combattere l’infiammazione.

Se il rigonfiamento non scompare dopo i seguenti trattamenti, allora sarà necessario ricorrere all’intervento chirurgico. 

Sono diversi i tipi di intervento che possono risolvere il problema:

  • Decompressione orbitale o allargamento dell’orbita;
  • Chirurgia del muscolo oculare;
  • Chirurgia delle palpebre per proteggere la cornea e il bulbo da danni.

Se l’esoftalmo è causato da un tumore può essere consigliata anche la radioterapia.

Quali sono le complicazioni se non si tratta?

Se l’esoftalmo non viene trattato le palpebre possono rischiare di non chiudersi bene durante il sonno e questo può provocare la secchezza della cornea.

Se la cornea si secca troppo possono insorgere infezioni ed ulcere che recano danni alla vista. Inoltre, si possono sviluppare congiuntiviti che portano all’infiammazione dell’area sopra la cornea a causa di lacrimazione e ammiccamento anomali.

In rari casi alcune persone subiscono la compressione del nervo ottico o dell’arteria oftalmica che può compromettere la vista e portare alla cecità.

È possibile prevenirlo?

Tra le misure che si possono adottare per evitare che l’esoftalmo peggiori vi sono:

  • Tenere sotto controllo i livelli di tiroide;
  • Assumere farmaci quotidiani e fissare regolari analisi del sangue;
  • Smettere di fumare.

Cosa fare e cosa non fare in caso di esoftalmo?

In caso di esoftalmo, i medici di Clinica Baviera invitano a seguire i seguenti comportamenti:

  • Quando si è sdraiati, usare sempre cuscini per tenere la testa sollevata;
  • Se gli occhi sono sensibili alla luce intensa, indossare occhiali da sole;
  • Se indossate lenti a contatto, toglietele e mettete gli occhiali per riposare gli occhi.
  • Evitare di fumare e anche di bere troppo alcol;
  • Stare lontani da luoghi secchi, polverosi o con molto fumo;
  • Evitare di trascorrere troppo tempo in ambienti climatizzati o riscaldati.

Prima di seguire qualsiasi tipo di terapia è sempre fondamentale chiedere un parere al proprio medico curante.

Fonti

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NOTA BENE

I contenuti medici inclusi nel sito web sono stati scritti e rivisti da personale medico qualificato. Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo e non intendono sostituire in alcun modo il parere del proprio medico curante o della visita specialistica. In nessun caso costituiranno la diagnosi o la prescrizione di un trattamento.


Massimo Notaro

Articolo supervisionato dal

Dott. Massimo Notaro

Medico chirurgo di Clinica Baviera Torino

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista dal 2011. Inizia ad esercitare la propria attività come oculista libero professionista presso diverse strutture a Napoli e Caserta e presso il proprio studio in provincia Napoli. E’ stato Dirigente Medico di I livello presso l`U.O.C di Oculistica dell’Ospedale regionale della Val d`Aosta U. Parini fino al 2011, quando inizia la sua collaborazione con Clinica Baviera. Il dott. Notaro esegue ogni anno moltissimi interventi di chirurgia oculare, come la chirurgia dei difetti refrattivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo, con tecniche laser e impianto di lenti intraoculari (icl), intervento della cataratta con l’impianto di lenti multifocali.

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