Cos’è l’iride dell’occhio?

Salute degli occhi
Cos’è l’iride dell’occhio?
25/02/2025
Chiasma ottico Tempo di lettura: 3 Minuti

L’iride è la membrana circolare e colorata dell’occhio con al centro la pupilla. Il termine “iride” deriva dal latino “iris-idis” (arcobaleno) e può presentare un colore diverso da un individuo all’altro.

Questa membrana è molto sottile con un diametro tra i 10 e i 12mm ed uno spessore di 0.3mm. La sua posizione esatta è nello strato sotto la cornea e sopra al cristallino e, insieme a coroide e corpo ciliare, forma la tonaca vascolare del bulbo detta uvea.

Qual è la funzione principale dell’iride?

La funzione principale dell’iride consiste nel regolare la quantità di luce che entra nell’occhio. Contraendo e distendendo i suoi muscoli, infatti, l’iride modifica l’ampiezza del diametro della pupilla in base alla luminosità dell’ambiente circostante.

Questo processo si distingue in due fasi:

  • Miosi: in condizioni di eccessiva luminosità l’iride restringe la pupilla e permette che una minore quantità di luce raggiunga la retina.
  • Midriasi: in condizioni di scarsa luminosità l’iride dilata la pupilla e permette che una maggiore quantità di luce raggiunga la retina.

In modo da innescare queste fasi sono presenti due muscoli specifici, regolati dal sistema simpatico e parasimpatico, che gestiscono il tutto dall’interno dell’iride:

  • Il muscolo sfintere della pupilla: responsabile della miosi e posto nella zona vicina alla pupilla;
  • Il muscolo dilatatore della pupilla: responsabile della midriasi e posto nella zona ciliare dell’iride.
Le parti dell'occhio

Com’è la composizione anatomica dell’iride?

Oltre ai suoi due muscoli regolatori, l’iride è composta da tre strati sottili e fondamentali per le sue funzioni:

  • L’endotelio: ricopre lo strato superiore dell’iride in continuazione con lo strato posteriore della cornea.
  • Lo stroma: compone gran parte dell’iride e contiene i melanociti, le cellule che danno colore. Nello stroma si trova il muscolo sfintere della pupilla che gestisce la miosi.
  • L’epitelio: diviso a sua volta in due parti di cui quella esterna è in contatto con la parte ciliare della retina e quella interna è pigmentata. Davanti all’epitelio si trova il muscolo dilatatore della pupilla che gestisce la midriasi.

Cosa determina il colore dell’iride?

Il colore dell’iride è come un’impronta digitale: è unico nel suo genere e nessun altro al mondo ha occhi dello stesso colore, per quanto possano sembrare simili.

Questo colore viene inizialmente determinato da due fattori:

  • La quantità di melanina (o pigmento naturale) prodotta dal corpo: i soggetti con occhi azzurri hanno poca melanina mentre quelli con occhi castani e neri hanno un numero più grande di cellule pigmentate.
  • I geni trasmessi dai nostri genitori biologici.

Con il tempo l’iride può anche cambiare il suo colore di partenza per via di sbalzi ormonali o per l’avanzare dell’età: tutti i neonati, infatti, nei primi mesi di vita hanno gli occhi chiari perché devono ancora sviluppare il proprio pigmento naturale.

Invecchiando si può sviluppare in maniera più evidente un contorno dell’iride colorato, chiamato arco senile. Le tonalità in cui questo si può presentare danno origine ad un contorno dell’iride blu, grigio, scuro, opaco o bianco. 

Questo fenomeno, altro non è che un semplice scolorimento della cornea provocato dall’avanzare dell’età.

Quali sono le patologie e malattie più comuni dell’iride?

Esistono numerose condizioni legate all’iride che possono recare fastidi. Le principali sono:

  • Iride di dimensioni diverse: un’anomalia genetica molto rara che porta l’iride ad avere dimensioni distinte tra un occhio e l’altro. Se si manifesta con l’avanzare dell’età può trattarsi di uno scolorimento della membrana.
  • Coloboma dell’iride: una condizione congenita caratterizzata dall’assenza di una parte dell’iride a causa di difetti dello sviluppo embrionale. Nei casi più gravi può portare difficoltà a regolare la luce che entra nell’occhio e a manifestare la visione doppia.
  • Aniridia dell’iride: una patologia traumatica o congenita caratterizzata dall’assenza dell’iride e spesso accompagnata da patologie come glaucoma, opacità del cristallino e nistagmo.
  • Irite: infiammazione dell’iride dovuta a sfregamento, infezioni locali, traumi o altre cause meccaniche ed esterne. Viene spesso accompagnata da dolore oculare, arrossamento e oscuramento dell’iride fino a renderla nera.
  • Uveite anteriore: infiammazione che colpisce sia l’iride che i corpi ciliari. Oltre ad avere gli stessi sintomi dell’iride presenta fotofobia, dolore oculare e perdita dell’acuità visiva.

Fonti

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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