Membrana epiretinica maculare: cos’è?

Salute degli occhi
Membrana epiretinica maculare: cos’è?
11/09/2023
Tempo di lettura: 5 Minuti

La membrana epiretinica (detta anche “pucker maculare”) è una patologia dell’occhio che consiste nella formazione di un tipo di membrana causata dalla crescita di tessuto cicatriziale sulla superficie della macula. La macula è una piccola area al centro della retina che ci permette di vedere chiaramente i dettagli. Quando questa membrana si contrae, provoca la distorsione del tessuto retinico formando pieghe e rughe sulla superficie della macula, alterandone la funzionalità con conseguente diminuzione dell’acuità visiva e deformazione delle immagini. 

Questa patologia è presente in circa il 2% dei pazienti di età superiore ai 50 anni e si manifesta soprattutto oltre i 70 anni, rischiando di provocare il distacco della retina e danneggiando gravemente la vista.

Quali sono i sintomi?

I sintomi della membrana epiretinica dipendono dalla posizione, dall’opacità, dalla contrazione e dal grado di distorsione che il tessuto induce nella retina. Spesso i sintomi possono anche essere del tutto assenti, ma quando si manifestano possono portare distorsioni visive inabilitanti:

Quali sono le cause della membrana epiretinica?

La membrana epiretinica si forma principalmente in seguito all’invecchiamento dell’occhio che porta alla formazione e al deposito di uno strato di cellule di diversa natura: macrofagi, cellule gliali o dell’epitelio pigmentato. Sono numerose le potenziali cause della membrana epiretinica:

  • Processi infiammatori;
  • Complicanze di trattamenti laser alla retina;
  • Pregresso intervento chirurgico oculare;
  • Trombosi venose della retina;
  • Distacco posteriore del vitreo;
  • Varie forme di maculopatie;
  • Trauma oculare.
La macula e la membrana epiretinica

Come si diagnostica?

La diagnosi avviene rivolgendosi al proprio oculista di fiducia che in primo luogo richiederà un’anamnesi approfondita del paziente volgendo particolare attenzione ai sintomi riguardanti una possibile alterazione delle immagini o la difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti osservati. In seguito, verrà eseguita una serie di esami più approfonditi per confermare l’entità della distorsione visiva.

Ci sono fattori di rischio?

La maggior parte delle membrane epiretiniche maculari (ERM) sono condizionate dai seguenti fattori:

  • Età avanzata (superiore ai 50 anni) nel 7% della popolazione;
  • Patologia vascolare retinica;
  • Distacco della retina;
  • Infiammazione intraoculare;
  • Fotocoagulazione;
  • Crioagulazione;
  • Diabete.

Le membrane epiretiniche maculari sono più frequenti nelle donne e possono interessare entrambi gli occhi nel 20-30% dei casi o essere asimmetriche, evolvendosi in modo diverso in un occhio rispetto all’altro.

Negli ultimi anni si è diffusa la teoria per la quale l’origine della membrana epiretinica è legata al processo di invecchiamento delle cellule che provengono dalla retina o da l’epitelio pigmentato della retina. Queste cellule producono collagene e formano un tessuto che si contrae e può provocare pieghe ed un progressivo distacco della retina.

Quali esami vengono realizzati?

Dopo aver valutato la presenza di una deformazione visiva, lo specialista utilizza la griglia di Amsler, un test di autovalutazione in grado di mettere in evidenza i problemi oculari e valutare il grado di distorsione della vista.

Molto importante è anche l’esame del fondo oculare che permette di visualizzare a pieno la membrana per poi essere confermata tramite OCT (tomografia a coerenza ottica), un esame che consente di analizzare gli strati della retina e valutare l’entità della trazione e la sua evoluzione nel tempo. È importante ricordare che nei casi avanzati di membrana epiretinica, esami come l’angiografia fluoresceina (FGA) e l’autofluorescenza possono rivelare la presenza di manifestazioni cliniche come emorragie o ectopia maculare che possono portare danni irreparabili alla capacità visiva del paziente. 

Trattamento e cura: quando operare?

Nelle fasi iniziali la chirurgia di solito non è necessaria come cura per la membrana epiretinica e vengono solamente consigliati controlli periodici con OCT. Nel caso però la diminuzione della vista diventi progressiva e si avverta una crescente distorsione degli oggetti osservati, si ricorre ad una vitrectomia per rimuovere chirurgicamente la membrana.

Questo intervento separa la membrana dalla superficie della macula che, una volta liberata da questo tessuto attraverso un accurato peeling, si appiattisce permettendo alla visione di migliorare progressivamente. La vitrectomia viene solitamente eseguita in anestesia locale e su base ambulatoriale. È importante ricordare che si tratta di un intervento molto delicato, in quanto agisce direttamente sulla zona più importante della retina (la macula) e non sempre consente di ottenere il risultato sperato.

Quali sono i tempi di recupero?

I tempi di recupero dopo l’intervento alla membrana epiretinica possono essere diversi a seconda della gravità della malattia prima della chirurgia. Il recupero dell’acuità visiva è progressivo, ma può essere anche nullo, scarso o incompleto in relazione alle condizioni oculari preesistenti.

Ciononostante nella maggior parte dei casi questo recupero impiega circa 6 mesi per definirsi completo e spesso può estendersi fino ad un anno dall’intervento. Una volta che la guarigione sarà avvenuta, l’occhio dovrà comunque essere tenuto sotto osservazione con controlli periodici presso l’oculista di fiducia nei mesi ed anni successivi. 

Membrana epiretinica: si può prevenire?

Non è possibile prevenire la comparsa della membrana epiretinica. Per questo motivo è importante recarsi tempestivamente dal proprio oculista di fiducia al primo sospetto di sintomi che manifestano una distorsione della vista e delle immagini osservate.

Fonti

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NOTA BENE

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Dott. Federico Fiorini

Articolo supervisionato dal

Dott. Federico Fiorini

Medico chirurgo e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna

Collabora con Clinica Baviera come Chirurgo Oculista e Direttore Sanitario di Clinica Baviera Bologna dal 2020. È esperto in topografia corneale, oct, fluorangiografia, laser retinico e yag laser per la cataratta secondaria. Nella sua carriera ha svolto oltre 12.500 interventi tra chirurgia della Cataratta, chirurgia della Presbiopia, della Cornea, dello Pterigio, chirurgia del Glaucoma, chirurgia refrattiva e impianti di lente da camera posteriore (ICL). Esperto di chirurgia Palpebrale (Ectropion/Entropion, Dermatocalasi, Xantelasma, Calazio) e delle vie Lacrimali. Nel 2017 ha pubblicato una tecnica personale per la chirurgia dello Pterigio.

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